Proprio quello che alla fine dell’800 ha iniziato a dire che il pensiero ha una certa rilevanza nel modo in cui viviamo la vita di tutti giorni.
Nel post della scorsa settimana, abbiamo parlato di come certi temi, quelli che riguardano il mondo senza forma, attirino un po’ tutti, anche quelli che per natura credono solo dopo aver visto, tipo San Tommaso.
Anche gli atei più incalliti, rallentano la morsa del materialismo davanti alla meraviglia dell’Universo e alla perfezione della vita. Non che contemplino l’idea di Dio, ci mancherebbe, ma di un mistero insondabile sì però.
E oggi parliamo di questo visionario Emile Coué, francese, nato alla metà dell’800, di professione farmacista, che iniziò a constatare che il pensiero ha una certa incidenza sulle vite che conduciamo, mollò quindi, a seguito di questa illuminazione, la sua bella attività di famiglia per dedicare la sua vita a fare conferenze e divulgazione.
Nel suo libro, Coué dice e tanto di cappello per la portata dell’intuizione, che se un’idea occupa la mente in maniera esclusiva, tende a diventare realtà.
Se pensi dunque che il mondo sia faticoso e privo di divertimento, al termine di qualche abitudine ripetuta, la vita nel concreto apparirà proprio così.
La seconda idea che Coué afferma è davvero interessante e dice: la più potente facoltà dell’uomo è l’immaginazione, cioè la capacità di pensare oltre la situazione presente e creare sempre nuovi scenari, nuove soluzioni, nuove idee. E visto il potenziale creativo infinito dell’essere umano, ciò che davvero conta nella vita delle persone e che fa la differenza, non è assolutamente la volontà, ma l’immaginazione.
Nel caso in cui Immaginazione e Volontà siano d’accordo, lui dice, esse fanno più che sommarsi ma si moltiplicano.
Ma facciamo un esempio di quelli banali, alla portata di tutti. Diciamo che desideri smettere di fumare; sei pienamente cosciente che vuoi farlo perché esistono tutta una serie di buone motivazioni per farlo, ma tutte le mattine, in automatico, dopo il caffè, la mano si allunga e tac, tira fuori dal blister l’adorata sigaretta. Sai che fa male? Sì. Vorresti smettere? Certo.
Ma più del buonsenso e della volontà conta l’immagine e la sensazione della sigaretta dopo il caffè. Finché non smetterai di credere e di assecondare quel tipo di realtà di pensiero, niente cambierà.
Ora, Coué è vissuto alla fine dell’800 e sì alcune cose, nel suo libretto suonano antiche come una foto color seppia, ma se spogliamo le sue parole del contesto storico e culturale dell’epoca cosa ci rimane?
Rimane il fatto che Pensiamo.
Rimane il fatto che L’immaginazione è il più grande dono che ci è stato fatto.
Rimane il fatto che puoi vivere la vita solo al livello in cui la pensi e che la volontà conta il giusto.