Leadership: gli ingredienti della ricetta

  21/12/2016

Quelli per intenderci che costituiscono i principi della Leadership.

Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con una domanda: Cosa dovrebbe conoscere un Leader?

Anzitutto vi chiedo di sgombrare la mente da tutti i significati che fino a questo momento avete avuto sulla Leadership. Lavoro difficile ma necessario per iniziare a considerare tutti gli elementi che compongono la ricetta.

Niente più frasi del tipo: “Ah io non ho abbastanza leadership”, “Dovrei essere più autorevole” o “dovrei sponsorizzare di più le persone”. Sospendete queste paranoie per un po’ e prendete in considerazione questi elementi:

1. Ognuno di noi è un Leader in un particolare campo. Questo vuol dire che quando amiamo una particolare attività e la coltiviamo specializzandoci, allora diventiamo naturalmente carismatici e competenti. Non c’è alcun bisogno di sponsorizzare la nostra bravura, essa emerge spontaneamente senza bisogno di fare qualcosa in particolare.
2. Quello che conta davvero è lo stato mentale. Certo, lo sappiamo tutti a livello teorico ma nessuno ci spiega davvero come funziona la nostra mente dal punto di vista pratico.
E allora spendo due parole al volo, proprio per dare un senso alla parola concretezza che ho appena citato. Come esseri umani funzioniamo nella stessa identica maniera da migliaia di anni: sperimentiamo la realtà attraverso il nostro modo di pensare. E che novità, mi pare di sentire nel sottofondo.
Magari ce lo ha detto anche Aristotele, ma noi continuiamo ad ignorare questo principio basilare. Quanto più la nostra esperienza della realtà è buona tanto più avremo idee per creare ancora maggiore valore; al contrario se la qualità della nostra esperienza è bassa e sentiamo l’urgenza di intervenire i risultati che raccoglieremo saranno deprimenti.
Questa è la sottile differenza ma assolutamente rilevante, quando si tratta di seguire una persona.
3. Le persone colgono i significati oltre le parole. Tutti gli esseri umani sono dotati di una capacità innata che si chiama connessione; è proprio quella che ci fa essere dei bravi genitori anche quando i nostri figli non sanno parlare o che ci fa entrare in sintonia con un animale o una persona sconosciuta.
Quello che accade quando vogliamo entrare in connessione con qualcuno è diventare presenti nel momento e aperti all’altro. In questo stato è assolutamente scontato riuscire a cogliere i significati oltre al significato spicciolo delle parole.
Lo si sente al volo se una persona è poco autentica, se è di malumore o se peggio ancora, ci usa per la sua battaglia personale.

Vuoi essere un buon Leader? Ecco allora inizia a considerare questi primi 3 elementi della ricetta: sei perfettamente dotato per essere un capofila nei campi che ami e in cui ti butti anima e corpo. Lo stato mentale fa la differenza sempre, una buona esperienza della realtà porta maggior valore nella vita delle persone e senti senti, anche il più bruto della terra, sa capire se sei primariamente felice, oppure no.

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