Quello spazio, in cui non esiste niente altro che questo istante.
Molti preparatori mentali, lavorano sodo per dare significato e forma a quel momento in cui la performance agonistica cessa di essere un insieme macchinoso di concentrazione e movimenti fisici e diventa l’attimo in cui l’atleta supera i propri limiti e compie azioni prodigiose.
Nel campo della preparazione sportiva, nella quale conta il ruolo del coach tecnico tanto di quello mentale, questo spazio è chiamato la Zona che ha che vedere con una profonda esperienza di connessione tra se stessi e il momento presente.
Qualcuno potrebbe pensare che la Zona sia una comprensione intellettuale da usare a proprio piacimento. Una sorta di abracadabra, a cui poter ricorrere quando c’è da portare a casa un bel risultato.
Prendo in prestito dunque alcuni punti salienti, tratti dal libro Still Power di Garret Kramer, prossimo alla pubblicazione italiana, per dare una visione d’insieme:
1. Un’atleta che si trova nella Zona, ha una quantità minima di pensieri che gli girano nella testa ma ha la lucidità di poter eseguire calcoli prodigiosi. Saper dosare la forza per un passaggio lungo e angolato per esempio o decidere sul momento quale direzione prenderà quell’avversario dal modo in cui muove il corpo.
2. Quando si è nella Zona non esiste alcun sforzo anzi essa è percepita come semplice, agile e senza limiti.
3. Il focus, ovvero la concentrazione sul risultato passa in secondo piano e diventa una conseguenza,* rispetto alla visione d’insieme e al senso di chiarezza che gli atleti sentono.*
4. Tutte le limitazioni apparenti (avversari, pressioni della dirigenza, e genitori autoritari) cessano di esistere, nel senso che in quel momento non sono più nel campo delle informazioni da elaborare e sono escluse.
Allora ciò che questi atleti sperimentano è solo un’immensa libertà di scelta. Esistono solo loro, il campo da gioco e il resto di solito è solo una risposta rapida e multipla a ciò che emerge lì per lì.
Chiedete sempre ai vostri cochee, se si sono divertiti durante la gara. Se la risposta è sì, state facendo un ottimo lavoro, se invece la risposta è no facciamoci insieme qualche domanda e partiamo da una storia, che sicuramente, racconteremo la prossima settimana.
Keep in touch