Quale Leadership?

  14/12/2016

Potrei tirare fuori manuali di Leadership scritti da i più grandi esperti in questo campo e ciò nonostante ne usciremmo sempre con le idee confuse.

Credo che la Leadership, come materia intendo, sia uno dei temi più controversi della formazione.
Su amazon.com i testi in lingua inglese che riguardano strategie e tattiche per diventare leader migliori hanno superato i 200.000 titoli, in Italia il dato si abbassa in maniera proporzionale ma rimane comunque alto.
Molti desiderano diventare più abili nel guidare le persone, sviluppare carisma, e motivare, motivare motivare.
Alcuni di questi testi contengono ricette interessanti, per implementare la capacità di Leadership. Sequenze di buone pratiche, abitudini di pensiero, e comportamenti coerenti.

Ma com’è che la maggior parte delle persone inizia a coltivare un metodo e poi dopo un po’ si perde?
Perché dopo qualche buon risultato iniziale, le buone pratiche si consumano?

Riflettici un attimo. Se chiedessi a 100 persone di fare il ragù alla Bolognese, avrei, ne sono certa 100 versioni differenti.
C’è chi usa il soffritto, chi non lo fa; chi fa bollire la carne nel vino, chi invece fa tutto in fretta e furia. Non esiste un modo più corretto di un altro per arrivare al risultato finale e a dirla tutta non esiste neanche un unico standard a cui aspirare.

A nostro modo di vedere la Leadership corrisponde molto bene alla metafora del ragù alla bolognese, con una differenza sostanziale.
Un leader, così detto naturale, non ha molto interesse ad apprendere le ricette altrui, ma ha una sana curiosità rivolta alla natura degli ingredienti.
Conoscere gli elementi costitutivi della ricetta, permette agli aspiranti Leader di combinare gli elementi a seconda del momento e della situazione e nonostante le variazioni avere un risultato eccellente.

Cosa quindi dovrebbe conoscere un Leader?

Keep in touch e al prossimo post.

  Autore: